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Nikola Tesla: Scienziato o leggenda?

La sua biografia è più affascinante di un romanzo


Nikola Tesla è sicuramente un inventore del quale poco si parla, ma che meriterebbe una risonanza maggiore in quanto ha contribuito a rendere la storia dei nostri giorni decisamente migliore, al pari dei miti più venerati. Solo che la sua è reale sul serio!

Chi era davvero Nikola Tesla?

Egli nacque a Smiljan in Croazia il 10 luglio 1856, territorio che a quei tempi faceva parte dell’impero austriaco, naturalizzato poi statunitense.

Era un ingegnere elettrico, un fisico e uno dei più grandi scienziati specializzati in elettromagnetismo del quale fu in assoluto il pioniere. Ogni sfida con i suoi “colleghi” era inutile in quanto lui si dimostrava sempre all’avanguardia.

A lui dobbiamo oltre 700 brevetti e studi che hanno segnato le basi della nostra realtà tecnologica moderna, dalla corrente alternata alla radio senza fili.

Nikola Tesla muore senza troppi echi, a New York il 7 gennaio 1943.




Il testo a cui farò riferimento è “Scoperte scientifiche non autorizzate” di Marco Pizzuti.

Libro destabilizzante che vuole sottolineare quanto oggi il sistema controlli le varie scoperte e ne manipoli le dinamiche evolutive, ponendo al centro delle riflessioni la tanto discussa fusione fredda.

Da secoli, infatti, ogni qualvolta uno scienziato annuncia di aver trovato una alternativa ai combustibili fossili che potrebbero risolvere i nostri problemi energetici, viene accusato di essere un millantatore scientifico. Partendo da Nikola Tesla al più famoso dei nostri giorni: Elon Musk.

Il prezzo che a volte si paga per voler aiutare il mondo senza speculazioni è proprio questo: l’esser deriso e dimenticato come è accaduto a questo grande genio: Nikola Tesla. Cosa che dopo anni non credo invece accadrà a Elon Musk poiché a differenza del primo ha soldi a sufficienza per poter mettere in pratica il suo piano. Dobbiamo arrenderci all’idea che purtroppo i soldi continuano ad essere un fattore basilare anche per poter scrivere la storia. E’ un cane che si morde la coda in una società basata sul capitalismo.




Edison Vs Tesla: La guerra delle correnti dove i vincitori siamo stati noi

Tesla inventò un nuovo tipo di corrente che sfruttava l’elettricità senza l’uso dei fili, detta pulsata, che era energia pulita scatenando così l’ira delle lobby. Infatti molti suoi progetti furono boicottati e sono tutt’oggi ancora sotto protezione del segreto di Stato per motivi di sicurezza nazionale. Anche l’invenzione della radio è stata sua, ma fu brevettata da Marconi anni dopo, e ancora oggi impariamo erroneamente a scuola che l’inventore non fu Tesla.

Difficile pensare a come sarebbe andata la storia se si fossero seguite tecnologie alternative, magari il vapore e l’aria compressa al posto dell’elettricità, aprendo scenari tipo quelli magistralmente narrati nel film “Brazil” di Terry Gilliam.

Una cosa è sicura: se la famosa “guerra delle correnti” fosse stata vinta da Edison, il mondo non sarebbe stato lo stesso. Per una volta non ha vinto il “cattivo”, quindi dovremmo smetterla di lamentarci del mondo intero.

L’utilizzo della corrente alternata in luogo della continua, ha permesso l’utilizzo dell’energia elettrica come principale fonte di energia, in quanto facile da produrre e relativamente economica da trasportare (nel mondo attuale con cavidotti, mentre Tesla aveva qualche “visione” differente in merito).

Il principio di funzionamento dei motori in corrente alternata necessita di intuizioni e conoscenze matematiche abbastanza approfondite delle quali sicuramente non disponeva Edison che aveva qualche problema anche con la legge di Ohm...ma aveva una società che commercializzava le lampade a incandescenza a bassa tensione e fece di tutto per far apparire la corrente alternata come pericolosa e dannosa. Oggi più che mai sappiamo che confusione si crea tra i non esperti di un argomento quando qualche luminare inizia a fare campagna mediatica contro un qualcosa, tipo ad esempio un vaccino. Ho chiesto qualche spiegazione sul lavoro di Tesla ad un noto ingegnere elettrico.


Ingegner Riccardo Ricciardi cosa sono i motori a corrente alternata?
I motori a corrente alternata sono, di fatto, tra le più semplici macchine rotanti esistenti (e per questo le più diffuse), considerando che a ruotare è di fatto un cilindro di ferro, con montata sopra una “gabbia di scoiattolo” in rame che gira semplicemente perché insegue un campo magnetico rotante, creato da un sistema di correnti alternate “sfasate”, senza quindi bisogno di “spazzole” conduttrici e di collettori, facilmente usurabili”.

Ciò detto, i motori a corrente continua sono stati ugualmente utilizzati e continuano ancora ad essere utilizzati, per esempio in ambito ferroviario, anche se il loro “pensionamento” si avvicina sempre di più grazie al sempre maggiore sviluppo dell’elettronica di potenza; ma questa è un’altra storia.

A proposito di campo magnetico, sapete qual è l’unità di misura? Il Tesla che, per la precisione è l’unità di misura dell’induzione magnetica. Ma poco importa, Tesla come Watt, Newton, Joule, Ampere, Volta, Ohm… è uno di quegli scienziati che, avendo per primi studiato determinati fenomeni fisici, hanno ricevuto il riconoscimento di “battezzare” con il proprio nome le relative unità di misura.

Quanto alla famosa lampadina ad incandescenza, ormai fuorilegge da qualche anno, questa funziona ugualmente sia in corrente alternata che continua.

Pensando alla povera elefantessa Topsy, torturata e folgorata per dimostrare la maggiore pericolosità della corrente alternata rispetto quella continua (cosa peraltro vera), così come al fatto che Edison sia stato l’inventore della sedia elettrica, per la quale ha utilizzato, volutamente la corrente alternata, possiamo solo inorridire, giustificando - solo in parte- quanto accaduto, con la scarsa sensibilità animalista e con la minore considerazione e rispetto della vita umana che si aveva, forse, a fine Ottocento inizi Novecento.

Inorridiamo anche pensando che tali “esperimenti” e “studi” sulla sopportabilità e le soglie di pericolosità della corrente elettrica, furono portati avanti in maniera sistematica e con precisione teutonica, circa 40 anni dopo da medici e scienziati nazisti durante il Terzo Reich; in questo caso utilizzando come cavie esclusivamente uomini e donne ebree o comunque di presunte razze inferiori, anche rispetto gli animali.



Nei capitoli successivi il libro si sofferma poi molto sulla tecnica della trasmissione dell’energia elettrica senza fili, sfruttando la ionosfera, arrivando all’idea di poter illuminare l’oceano di notte, oppure attraverso la terra attraverso la sua frequenza di risonanza. Il tutto viene documentato anche con riferimenti a testimonianze su esperimenti, articoli di giornali e riviste scientifiche.

Un altro importante capitolo riguarda le tecnologie perdute di Tesla, che vanno da sistemi di trasmissione radio “non hertziani” alle macchine volanti, suggerendo l’ipotesi che buona parte degli avvistamenti ufo, siano in realtà avvistamenti di macchine volanti utilizzanti la tecnologia di Tesla di inversione della gravità.

Il fallimento di tali tecnologie, secondo l’autore, è dovuto principalmente alla preoccupazione da parte della “casta dei banchieri” di perdere il controllo sul nascente mercato dell’energia e della tecnologia in genere, che questa finanziava mediante prestiti e debiti, a causa dei fortissimi profitti ricavati e, in prospettiva ricavabili, dallo sfruttamento di tali tecnologie, innovative e a basso costo.

Niente di nuovo sul fronte occidentale quindi, ieri funzionava già come oggi.


Ingegnere Ricciardi, lei ritiene che Tesla avesse capito che grande rilevanza avesse la sua scoperta?
E’ mia personale opinione, che nemmeno Tesla immaginasse l’entità che avrebbe avuto l’utilizzo dell’energia elettrica nel XX e nel XXI secolo.
Ad oggi nessuno può dire quali sarebbero stati gli effetti di un massiccio utilizzo della ionosfera per la trasmissione di gigawatt di energia, sugli strati più bassi dell’atmosfera, sulle comunicazioni, sul traffico aereo. Stessa cosa si può dire riguardo la trasmissione di corrente attraverso il terreno. Oggi poi gli ambientalisti inorridirebbero al pensiero di illuminare permanentemente l’oceano. Probabilmente avremmo oltre i no tav, no tap, no vax, anche i no Tesl.

Il libro poi continua nella descrizione di numerose altre scoperte “non autorizzate” come la fusione fredda o, molto più semplicemente, non ancora utilizzate in maniera massiccia come l’entanglement quantistico che consentirebbe la possibilità di trasmettere informazioni a velocità superiore a quelle della luce.

Sebbene i vari argomenti sono corroborati da molte testimonianze e fonti, è pur vero che ne esistono altre che le smentiscono e che non sono citate. L’autore in pratica ammicca un po’ troppo alla teoria del complotto, della quale oggi faremmo volentieri a meno. Bisognerebbe intraprendere una campagna NOCOMPLOTTO, ma sarebbe come snaturalizzare l’essere umano, che crede negli esseri invisibili ma non nelle cose concrete.




Il messaggio positivo che comunque la lettura piacevole del libro fornisce è invece secondo me un altro, ovvero che tutte le teorie scientifiche che spiegano il funzionamento dell’universo, sono valide fino a quando non si dimostra con esperimenti rigorosi o con calcoli matematici, che c’è qualche cosa che non funziona o che c’è qualche fenomeno che non si può spiegare con quella teoria.

La fisica galileiana e newtoniana funzionava perfettamente per spiegare gran parte dei fenomeni fisici osservabili e progettare macchine e tecnologie complesse che hanno permesso un grande salto in avanti per l’umanità. Questo fino a quando Einstein ha dimostrato che esistevano dei fenomeni che, per essere spiegati, avevano bisogno di un’altra fisica, quella relativistica. Lui stesso però si rese conto che la relatività non era in grado di spiegare i fenomeni dell’infinitamente piccolo spiegati invece bene dalla meccanica quantistica a lui non proprio simpatica. Ad oggi si sa bene che entrambe le teorie dovranno essere superate o integrate, perché non sono complete.

Facendo un salto indietro nel tempo, verrebbe da dire che anche la fisica Aristotelica ben spiegava gran parte dei fenomeni fisici osservabili dall’uomo del medioevo.

Il problema sorge quando le teorie scientifiche vengono, strumentalmente, fatte assurgere a dogmi, per fini che possono essere religiosi o politici, come appunto per la fisica aristotelica nel medioevo fino al rinascimento e, in alcuni settori anche molto tempo dopo.

Tutti i grandi scienziati hanno nutrito forti dubbi sulle loro stesse teorie e, molto spesso, hanno contribuito allo sviluppo della scienza ugualmente con i loro errori che con le loro intuizioni geniali. Chi non ha dubbi sulle proprie affermazioni, è quasi sempre un idiota, diciamocelo.

Ma mi permetto un ultimo pensiero: tra il dubbio e la certezza, io tifo sempre per il tentativo, perché questo ci ha condotto sempre a nuove scoperte, anche se spesso non autorizzate.

Buon nuovo tentativo a tutti voi, che siete coloro che miglioreranno il mondo futuro!


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